La gestione e il corretto smaltimento dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) sono possibili grazie al contributo ambientale, ovvero un contributo economico, versato dal consumatore nel momento in cui acquista nuovi pneumatici, necessario a finanziare le operazioni di raccolta, recupero e smaltimento dei vecchi pneumatici. Questa attività viene svolta sia dai produttori che dagli importatori (direttamente o attraverso forme associate) senza scopo di lucro. Il contributo ambientale ha un valore uguale su tutto il territorio nazionale e varia in base al peso e alle dimensioni del singolo pneumatico. Ogni anno viene ricalcolato e aggiornato ed è sempre sottoposto al controllo del Ministero dell’Ambiente.
Quando un pneumatico non può più garantire una prestazione sicura ed efficiente, neanche attraverso la ricostruzione, diventa un “Pneumatico Fuori Uso”, quindi un rifiuto, che, come tale, deve essere raccolto e se possibile riciclato a norma di legge. I Pneumatici Fuori Uso (PFU) vengono raccolti da aziende autorizzate presso i punti di generazione, come ad esempio il tuo gommista di fiducia. Una volta raccolti, vengono stoccati in centri specializzati che procedono alla lavorazione del rifiuto e alla sua trasformazione in composti che possono trovare nuova vita, ottimizzando le risorse e salvaguardando l’ambiente.
Alla gomma recuperata dai Pneumatici Fuori Uso (PFU) viene oggi data nuova vita in diversi modi:
I Pneumatici Fuori Uso (PFU) possono essere inoltre recuperati non solo sotto forma di altri materiali ma anche come energia, utilizzata prevalentemente nel settore industriale.