Hai mai sentito parlare di amaxofobia? Con questo termine scientifico si identifica la paura di guidare. Questo disturbo è abbastanza diffuso e presenta diversi livelli di gravità. Ci sono persone, infatti, che, nonostante abbiano conseguito la patente di guida, una volta al volante provano un forte disagio.
Come si può immaginare, questo tipo di disturbo è fortemente invalidante, perché limita di gran lunga l'autonomia personale e gli spostamenti quotidiani. Inoltre, fastidio può essere acuito dal trovarsi nella necessità di dover guidare.
Nell’articolo di oggi cercheremo di spiegare quali sono le cause alla base della paura di guidare e se c’è un modo per superare l’amaxofobia.
È normale che, quando si è appena patentati, si abbia qualche timore, soprattutto nelle situazioni in cui si guida da soli per le prime volte e in contesti particolari come, per esempio, di notte. Tuttavia, questo non significa avere paura di guidare.
Soprattutto le prime volte, ci può essere un approccio timoroso alla guida, per cui si sente la necessità di avere un amico o un familiare più esperto accanto ma, dopo aver preso dimestichezza con la propria autovettura e i percorsi da effettuare, si riesce a rompere il ghiaccio, per poi guidare in maniera disinvolta e allo stesso tempo prudente.
Se all’inizio hai bisogno di qualche incoraggiamento per metterti alla guida, in questo caso il tuo timore non può essere classificato come paura di guidare.
Quando parliamo di amaxofobia, invece, ci troviamo di fronte a un soggetto che in alcuni casi non riesce neppure a salire in auto oppure può svolgere solo un numero limitato di percorsi e per lo più brevi.
C’è poi chi non si mette mai alla guida senza qualcuno al proprio fianco e chi, preferisce non avere bambini al seguito, proprio per la paura di incidenti e per la percezione gravosa del senso di responsabilità di cui è investito il guidatore.
Molto spesso, chi soffre di amaxofobia sperimenta anche altri stati di angoscia come, per esempio, quelli scatenati dall’agorafobia o dalla claustrofobia. Inoltre, sono soggetti a rischio anche coloro che presentano attacchi di panico.
La paura di guidare è un vero e proprio disagio. Tuttavia, è importante sapere che può essere curato. In alcuni casi la paura potrebbe essere più lieve mentre in altri casi assistiamo invece a gravi stati di ansia, che possono condurre ad attacchi di panico.
A seconda della gravità della problematica, ci sono delle strategie che possono risolvere il problema in tempi più o meno rapidi. Per guarire dalla paura di guidare è possibile rivolgersi a uno psicologo, a uno psichiatra e a professionisti della guida e trainer.
Lo scopo primario è quello di aumentare la fiducia nelle proprie capacità ma anche di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, così da avere più consapevolezza sul mezzo e sui rischi reali.
Ci sono poi delle strategie, come abbiamo accennato, che aiutano a mettersi alla guida e a sviare la mente da pensieri brutti o angosciosi inerenti l’atto di guidare.
Per esempio, se ci troviamo da soli in macchina potremmo accendere l’autoradio, a volumi moderati, e scegliere una stazione tematica dove prevale il parlato: ascoltare argomenti di proprio interesse può infatti far pesare di meno la necessità di mettersi alla guida.
Se il problema consiste proprio nell’essere soli in macchina, allora si possono fare delle prove a difficoltà crescente, passando dai circuiti chiusi ai tracciati brevi, fino alla guida in autostrada.
Nel dettaglio, è possibile iscriversi a corsi di guida sicura, che consentono di migliorare la propria consapevolezza in merito all’uso dell’automobile e offrono gli strumenti necessari per affrontare le situazioni di rischio, così da aiutare il guidatore a superare eventuali imprevisti senza farsi prendere dal panico. In base all’esperienza del guidatore, è possibile scegliere corsi di guida sicura che partono da un livello base, ed effettuare prove di guida in pista, quindi in un circuito chiuso, con accanto un istruttore, ma anche senza istruttore, a seconda del tipo di corso scelto. I corsi di guida sicura, inoltre, generalmente, sono suddivisi in moduli tematici, che permettono di approfondire le proprie nozioni sul funzionamento dell’automobile, ma non solo. Grazie all’approccio pratico, sarà possibile cimentarsi in quelle situazioni che possono creare disagio nel guidatore, come per esempio il correggere lo slittamento imprevisto della vettura oppure eseguire una frenata su un suolo poco aderente.
Per contrastare la paura del traffico è necessario effettuare delle guide, per prendere dimestichezza con la situazione reale e i tracciati che si dovrebbero percorrere tutti i giorni. Anche in questo caso è possibile frequentare dei corsi di guida con focus specifico proprio sulla guida nel traffico. In questi casi, con il supporto dell’istruttore, sarà possibile effettuare esercizi per allenare la vista allo scopo di comprendere e prevenire i comportamenti e gli errori degli altri guidatori, oltre a imparare a mantenere la giusta attenzione.
Di grande aiuto possono poi essere i simulatori di guida e la tecnologia VR, che permettono di ricreare delle situazioni reali in un mondo interamente digitale, dove il guidatore che soffre di amaxofobia può approcciarsi alla guida senza lo stress causato dal pensiero di mettere al rischio la propria incolumità e quella di altre persone.
Un’altra delle paure più frequenti è quella che riguarda la guida di notte o in galleria. Molto spesso questi stati d’ansia sono alimentati da rappresentazioni immaginarie. La paura del buio è, infatti, una delle paure che potremmo definire ancestrali: per superarla, iniziamo con il percorrere brevi distanze, per poi avventurarci su percorsi più lunghi. Come negli altri casi, si possono fare delle prove preventive in un circuito chiuso.
Condizioni meteo avverse, come pioggia o neve, generano uno stato di ansia in qualsiasi guidatore. Visibilità ridotta e pioggia battente non rappresentano, infatti, le condizioni ideali per nessun guidatore. Per affrontare queste situazioni con maggior consapevolezza e con le conoscenze adeguate, sempre attraverso i corsi di guida sicura, è possibile effettuare delle prove di frenata sul bagnato e apprendere il corretto uso delle marce. Gli esercizi pratici risultano particolarmente utili per capire come sfruttare il sistema frenante dell’auto per tenere la strada anche nelle condizioni di guida più estreme.
L’approccio terapeutico alla paura di guidare è necessario quando quest’ultima diventa invalidante e non permette al guidatore di salire sulla vettura, incidendo in modo significativo sulla propria qualità di vita e sulla propria mobilità.
Per sconfiggere la paura di guidare bisogna lavorare sulle cause che la scatenano. Il percorso più idoneo per affrontare questa fobia è una terapia cognitivo-comportamentale, che agisce per sradicare la causa primaria.
Con il terapeuta sarà possibile avviare un lavoro di desensibilizzazione della paura, che avverrà attraverso l’apprendimento di tecniche di rilassamento. Il funzionamento della terapia prevede il disapprendere a livello cognitivo tutti quegli aspetti che mantengono viva la fobia.
Questo tipo di terapia è necessaria per correggere atteggiamenti e pensieri disfunzionali che il soggetto costruisce e che sono relativi al pericolo. Sono d’aiuto anche i simulatori di realtà virtuale, come abbiamo accennato in precedenza, che possono aiutare a contestualizzare particolari situazioni.
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, nella maggior parte dei casi, si riesce a ottenere un miglioramento progressivo, fino alla completa risoluzione del problema. Tuttavia, la durata del percorso varia da paziente a paziente, in base al grado di gravità della fobia, alla concomitanza con stati depressivi e alla necessità di unire la terapia cognitivo-comportamentale a una terapia di tipo farmacologica. Nei casi in cui il paziente dimostri delle difficoltà nel comprendere la causa scatenante del problema, potrebbero essere necessarie delle sedute di ipnosi, proprio per capire quali sono i fattori che sono all’origine della fobia.
Lo psicoterapeuta, pertanto, ha il compito di delineare un percorso adatto al singolo paziente, in maniera tale da ottenere il miglior risultato possibile. Per avere un riscontro sull’efficacia della terapia, lo psicoterapeuta potrà anche accompagnare il proprio assistito nelle prime guide, proprio per saggiare i progressi fatti da quest’ultimo.
L’amaxofobia è collegata a disturbi connessi con l’ansia, scatenati da situazioni drammatiche vissute in prima persona o attraverso il racconto di eventi accaduti ai propri amici e familiari.
Altri fattori scatenanti possono essere una scarsa autostima unita a un’ansia sociale. Il ritenersi inetto a condurre un veicolo può prefigurare una situazione di rischio. L’ansia può derivare anche da una mania di controllo, che in auto è irrealizzabile, in quanto non si può esercitare un vero e proprio controllo sull’ambiente circostante e sugli altri guidatori.
Si può verificare non per forza solo nel guidatore alle prime armi ma anche in quello più rodato, a seguito proprio di un evento traumatico. Il soggetto, pertanto, potrebbe presentare sintomi psicologici come attacchi di ansia, depressione e crisi di pianto.
Dal punto di vista fisico possiamo notare manifestazioni come tremori, battito cardiaco accelerato, respiro affannoso e offuscamento della vista.
L’amaxofobia, quindi, è la paura di guidare che riguarda la persona che non riesce a compiere nessuna operazione al volante, a causa di uno stato ansioso che si scatena in diverse situazioni e a seguito di eventuali traumi o dalla somatizzazione di esperienze altrui.
Si verifica quando la persona non riesce a entrare in macchina né sola né in compagnia di una persona di fiducia, rinunciando così definitivamente all’uso dell’automobile.
Ma anche quando il guidatore necessita sempre di una persona che svolga il ruolo di accompagnatore. Alle volte, si ha il bisogno di avere sempre la stessa persona al proprio fianco.
L’amaxofobia si manifesta anche nel caso in cui si abbia il terrore di guidare di notte, in condizioni meteo avverse oppure su tracciati veloci o in galleria. Può scatenarsi però anche in quei soggetti che hanno paura di guidare nel traffico, perché si ha il terrore di gestire la presenza di più auto che si muovono contemporaneamente.
Infine, anche la paura di essere coinvolti o di causare incidenti può far rinunciare per sempre alla guida di un’auto.
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