Il paniere ISTAT 2020 vede l’introduzione, in questo fondamentale strumento per il calcolo dell’andamento dei prezzi e le preferenze di spesa degli italiani, di auto ibride ed elettriche.
Si tratta di un segno evidente di come il mercato dell’automotive stia evolvendo verso una mobilità sempre più green, favorita da agevolazioni e incentivi statali per l’acquisto di automobili eco-friendly.
Le auto che potremmo definire “ecologiche” sono quelle il cui motore funziona interamente o parzialmente a energia elettrica. In altre parole, le auto che riducono l'inquinamento rispetto a quelle con motori convenzionali, che hanno bisogno di altri carburanti per l'avviamento, come diesel o benzina, inquinanti per l’ambiente.
Oltre ai vantaggi per la salute e alla sensibilizzazione dei conducenti sul tema ambientale, questi sono altri grandi vantaggi che offrono le auto ecologiche:
Come suggerisce il nome, con l’espressione auto ibride ci si riferisce a veicoli a propulsione ibrida, ossia vetture equipaggiate da un propulsore composto da due o più elementi che lavorano sinergicamente fra loro. Un classico esempio di un’auto ibrida è rappresentato da una vettura che monta un motore elettrico abbinato a uno termico che, lavorando assieme, generano l’energia meccanica necessaria affinchè l’auto possa muoversi.
Le auto ibride sono una delle più grandi soluzioni proposte dalle varie case automobilistiche per lo sviluppo della mobilità sostenibile.
Le auto elettriche rappresentano uno dei mercati a più grande espansione del momento. In questo particolare ramo dell’automotive, le principali case automobilistiche investono sempre di più in ricerca, sviluppo, produzione e, naturalmente, immissione sul mercato.
Il motore elettrico, parte fondamentale in questo tipo di propulsione, funziona sfruttando l’energia chimica prodotta da una o più batterie ricaricabili. Questa energia viene trasformata in energia elettrica e, successivamente, rilasciata al motore.
A oggi, dal punto di vista dell’efficienza energetica, questi motori sono superiori ai motori a combustione. Di contro, l’autonomia delle batterie è limitata e i tempi di ricarica sono ancora lunghi.
Il Decreto Milleproroghe del 31 dicembre 2019 ha ampliato gli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio 2019, allargando il numero di classi ambientali dei veicoli di categoria M1 che possono essere rottamati per aver diritto all’incentivo, il cosiddetto Ecobonus. Ricordiamo che la categoria M1 comprende ogni veicolo a motore destinato al trasporto di persone fino a un massimo 8 posti a sedere oltre quello del conducente.
L’Ecobonus viene riconosciuto per acquisto, anche in leasing, e immatricolazione in Italia di un veicolo nuovo di fabbrica che abbia emissioni non superiori a 70 g/km e prezzo inferiore a 50.000 euro (IVA esclusa).
A seconda delle emissioni del veicolo che si va ad acquistare, il contributo è differenziato. Il contributo varia anche a seconda che l’automobile rottamata appartenga o meno alla medesima categoria di quella che si compra.
Possono usufruire del contributo Ecobonus società, imprese individuali, liberi professionisti e persone fisiche. Hanno chiaramente diritto all’incentivo anche le concessionarie auto, purché assolvano tutti gli obblighi previsti.
Più alti gli importi previsti se, in caso di acquisto, si ha un veicolo da rottamare omologato alle classi Euro 0, 1, 2, 3 e 4:
Grande novità di questo incentivo, si può accedere all’ecobonus anche senza veicolo da rottamare. In particolare si ha diritto a:
Sapevi che il tipo di alimentazione dell’auto non è l’unica fonte di inquinamento automobilistico? Scopri in questo articolo qual è la classe di inquinamento del tuo veicolo e come ridurre le emissioni grazie alla manutenzione dei pneumatici.
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