Tutti i veicoli circolanti su strada devono essere sottoposti a revisione periodica secondo quanto stabilito dal Codice della Strada. Per le automobili sono previsti intervalli specifici, a seconda della categoria di appartenenza. In officina viene controllato il perfetto funzionamento del veicolo, con particolare attenzione ai dispositivi dai quali dipendono la sicurezza e il rispetto delle emissioni inquinanti.
La prima revisione deve essere eseguita dopo quattro anni dalla data di prima immatricolazione. Successivamente, bisogna rispettare intervalli di due anni. Alcune auto classificate come veicoli atipici seguono tempistiche differenti. Le vetture di interesse storico devono essere portate al controllo obbligatorio ogni due anni. L'operazione va effettuata entro la fine del ventiquattresimo mese a partire dalla precedente revisione. Le auto d'epoca, per definizione escluse dal PRA, e la cui circolazione può avvenire solo in determinate occasioni, come raduni, e previa autorizzazione, vanno portate in revisione ogni cinque anni. Le auto immatricolate come taxi e NCC devono essere sottoposte a revisione obbligatoria con frequenza annuale. Le auto a metano devono effettuare la prima revisione dopo 4 anni se le bombole seguono la direttiva europea R110 ECE/ONU, o dopo 5 anni se omologate rispettando la normativa nazionale DGM. Le successive revisioni saranno poi da programmare ogni due anni.
Le attenzioni dell'ispettore vertono su tre fronti: inquinamento, sicurezza, emissioni sonore. Una volta in officina, l'auto verrà presa in carico da un tecnico che eseguirà controlli su:
Se l'auto supera il collaudo, viene stampato un certificato da apporre sulla carta di circolazione, attestante l'esito positivo. In caso contrario, la revisione andrà ripetuta dopo aver effettuato la necessaria manutenzione del mezzo. Il proprietario ha infatti un mese di tempo per rendere l'auto idonea al successivo collaudo. Se il malfunzionamento compromette la sicurezza, il veicolo può essere sospeso dalla circolazione. Se gli inconvenienti emersi in sede di collaudo sono di lieve entità, invece, si può riparare il mezzo sul momento e ripetere la prova.
L'articolo 80 del Codice della Strada parla chiaro: la circolazione con revisione scaduta non solo è vietata ma viene sanzionata duramente. Le multe per i trasgressori vanno da un minimo di 155 € fino a un massimo di 625 €. Se si circola in autostrada con la revisione scaduta, scatta automaticamente il fermo amministrativo. Se si mette nuovamente su strada un mezzo sospeso, la legge prevede un fermo di 90 giorni e un'ammenda da 1.842 a 7.369 €. È quindi decisamente più economico sottoporre l'auto a revisione: il suo costo è di 79,02 € presso un'officina autorizzata, di 79,70 € se si sceglie un'agenzia ACI, e di 54,95 € in Motorizzazione Civile. A tal riguardo, è importante chiarire bene un punto, in quanto molti automobilisti tendono a confondere la revisione con il tagliando. Il tagliando è un'operazione di manutenzione ordinaria, da eseguire entro le scadenze consigliate dal costruttore. La revisione è invece un controllo del mezzo obbligatorio per legge.
Il certificato viene rilasciato una volta superato il collaudo, in officina o presso la Motorizzazione Civile. Dopo l'esito positivo, viene consegnato un tagliando da applicare sul libretto dell'auto, nell'apposita sezione. In caso di controlli, servirà alle forze dell'ordine per attestare l'idoneità del mezzo alla circolazione. Sull'etichetta adesiva sono riportate le seguenti informazioni:
Per conoscere la data di scadenza dell’ultima revisione effettuata, è sufficiente controllare la carta di circolazione della propria auto. In alternativa, è possibile registrarsi al portale dell'automobilista, dove sono disponibili in area riservata tutte le informazioni sul veicolo.
Se hai bisogno di altri consigli o di eseguire la revisione della tua auto, contatta subito il Centro First Stop più vicino a te.